giovedì 22 agosto 2013

Il Cigoli araldista

© Fabrizio Mandorlini e Michele Fiaschi
Lodovico Cardi nel 1600 in occasione del matrimonio tra Maria De’ Medici ed Enrico IV di Francia fu tra i tanti artisti impegnati nella realizzazione di ricchissimi apparati per le nozze. In quest’occasione disegnò lo stemma matrimoniale, partito nel 1°la metà destra di Francia moderna e nel 2° inquartato Medici e Austria, lo scudo timbrato alla corona reale di Francia con gli archi chiusi da Giglio.

Lo scudo è sorretto da due angeli. I partiti di alleanza matrimoniale secondo la regola araldica dell’epoca erano composti dalla metà destra araldica(lato sinistro per chi osserva) del marito e la metà sinistra araldica (lato destro per chi osserva) della moglie. In questa rappresentazione questa regola non venne rispetta dal Cigoli, in quanto lo stemma di Maria de’Medici fu raffigurato tutto per intero. Fu la scelta giusta, poiché se si fosse rispettato la regola prendendo la sola parte sinistra, sarebbe risultato Maria di Asburgo figlia di Medici ed invece lei era una Medici figlia di Asburgo.


Stemma Partito di alleanza coniugale tra Enrico IV di Francia e Maria de’ Medici 
disegnato da Lodovico Cardi detto il Cigoli



Studio a cura:
Prof. Luigi Borgia, Michele Fiaschi e Rosaria De Biasio.
Disegni di Enzo Parrino
con la collaborazione di: araldicavaticana.com, Associazione culturale Gemino, Centro Studi Araldici


Lodovico Cardi Cigoli e l'Ordine di Malta (4)

© Fabrizio Mandorlini e Michele Fiaschi
Con Bolla Magistrale datata 30 Aprile 1613 Lodovico Cardi viene accolto quale Cavaliere Milite di Obbedienza Magistrale, in virtù della quale il Cigoli avrebbe potuto apporre al proprio stemma personale il Capo di Malta, di rosso alla croce d’argento, riservato agli appartenenti all’Ordine.

Ricostruzione stemma personale Lodovico Cardi con il Capo di Malta


Studio a cura:
Prof. Luigi Borgia, Michele Fiaschi e Rosaria De Biasio.
Disegni di Enzo Parrino
con la collaborazione di: araldicavaticana.com, Associazione culturale Gemino, Centro Studi Araldici


Lodovico Cardi Cigoli e l'Ordine di Malta (3)

© Fabrizio Mandorlini e Michele Fiaschi
Riconobbero i due Borghese il merito e la qualità delle opere, riponendo profonda stima nel Cigoli, tanto da proporlo all’allora Gran Maestro e Principe Frà Alof de Wignacourt  del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero  di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta, comunemente abbreviato in Ordine di Malta, come testimonia il carteggio tra Paolo V e il Gran Maestro.


Frà Alof de Wignacourt , prima di essere stato eletto alla guida dell’Ordine era stato Priore  della "Langue d'Auvergne" in Francia e fu Gran Maestro dal 1601 al 1622. Ma egli fu anche uno dei patroni del pittore Caravaggio che lo ritrasse in alcune sue opere: nella prima il Gran Maestro presta il suo volto a San Girolamo scrivente; la seconda è il Ritratto di Alof de Wignacourt in armatura e il suo paggio e la terza è Ritratto di un Cavaliere.  Lo stemma del Gran Maestro  viene raffigurato nella cornice originale della Decollazione del Battista. Arma in quartata con quella dell’Ordine, la cui descrizione è la seguente: nel 1° e nel 4° di rosso, alla croce d’argento; nel 2° e nel 3° d’argento ai gigli di rosso posti 2 e 1 il tutto sormontato da un lambello d’azzurro.

Stemma di Frà Alof de Wignacourt


Studio a cura:
Prof. Luigi Borgia, Michele Fiaschi e Rosaria De Biasio.
Disegni di Enzo Parrino
con la collaborazione di: araldicavaticana.com, Associazione culturale Gemino, Centro Studi Araldici

Lodovico Cardi Cigoli e l'Ordine di Malta (2)

© Fabrizio Mandorlini e Michele Fiaschi
Paolo V, in quanto Papa, ebbe come ornamenti del suo scudo la tiara o triregno posta sullo scudo e le chiavi,
l’una d’oro e l’altra d’argento, legate tra loro da un cordone rosso, poste a croce di Sant’Andrea (o decussate) sotto la tiara e dietro lo scudo (La tiara derivante dal copricapo degli schiavi liberati nell’antica Roma, simboleggia la liberazione della Chiesa dal potere temporale, successivamente ornata da una corona, poi due e infine tre ed allora venne chiamata Triregno.
Le Chiavi ricordano quelle che Cristo consegnò all’apostolo Pietro per affidargli la guida della Chiesa).
Scipione, in quanto Cardinale ebbe come ornamenti il cappello (detto anche galero) prelatizio rosso e la croce perché Vescovo,  all’epoca non vi era un numero definito di fiocchi al termine dei cordoni, solo nel 1832 la Sacra Congregazione Cerimoniale decise di uniformarli definitivamente al numero di quindici per lato.

Stemma Cardinale Scipione Caffarelli Borghese



Studio a cura:
Prof. Luigi Borgia, Michele Fiaschi e Rosaria De Biasio.
Disegni di Enzo Parrino
con la collaborazione di: araldicavaticana.com, Associazione culturale Gemino, Centro Studi Araldici

Lodovico Cardi Cigoli e l'Ordine di Malta

© Fabrizio Mandorlini e Michele Fiaschi
Il Cigoli durante il periodo in cui lavorò a Roma, nel 1610 in occasione della costruzione della cappella in Santa Maria Maggiore per volere di Papa Paolo V (Camillo Borghese 16.5.1605 – 28.1.1621) gli venne commissionato di affrescarne la cupola. Nel medesimo anno per volere del Cardinale Scipione Borghese Caffarelli, nipote di Paolo V figlio della sorella, affrescò la loggia di un casino della sua villa al Quirinale.
Scipione fu creato Cardinale dallo zio nel concistoro del 18 luglio 1605, conferendogli il titolo di Cardinale presbitero di San Crisogono, che tenne fino a quattro anni dopo essere stato nominato Cardinale vescovo di Sabina-Poggio Mirteto nel 1629, ebbe un enorme potere come segretario del Papa e capo della Curia romana. L'uso del cognome Borghese, importante famiglia nobile di Roma originaria di Siena, ed i favori dello zio, unite alle sue indubbie capacità, aiutarono Scipione ad affermarsi in pochi anni come uno dei più importanti mecenati e collezionisti del primo seicento.
La blasonatura dello stemma famiglia Borghese è: d’azzurro, al drago d’oro, al capo dello stesso all’aquila di nero, coronata, armata e rostrata del campo.

Stemma Paolo V


Studio a cura:
Prof. Luigi Borgia, Michele Fiaschi e Rosaria De Biasio.
Disegni di Enzo Parrino
con la collaborazione di: araldicavaticana.com, Associazione culturale Gemino, Centro Studi Araldici

I Cardi, poi Cardi Cigoli

© Fabrizio Mandorlini e Michele Fiaschi

Successivamente ammessi alla Nobiltà della Città di Firenze, Quartiere Santa Maria Novella, Gonfalone Leon Rosso. (Registro Tomo I dalla lettera A alla lettera M).
La famiglia fu iscritta nell’Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana del 1922 con i titoli di Nobile di Firenze e Nobile di San Miniato in persona dei discendenti da Carlo e Francesco di Simone, di Antonio.




Stemma famiglia Gualandi



Studio a cura:
Prof. Luigi Borgia, Michele Fiaschi e Rosaria De Biasio.
Disegni di Enzo Parrino
con la collaborazione di: araldicavaticana.com, Associazione culturale Gemino, Centro Studi Araldici


Lo Stemma Cardi e poi Cardi Cigoli

© Fabrizio Mandorlini e Michele Fiaschi
    
La blasonatura dello stemma Cardi Cigoli è: d’argento, a tre bande alzate di rosso, accompagnate in punta da una ruota di molino d’azzurro a sei pale.
Lo stemma, si presume derivi  da quello della famiglia pisana dei Gualandi, da cui i Cardi discendevano (Ricciardo o Riccardo Gualandi detto Ciardo o Cardo) e con l’aggiunta dello stemma del Castello di Cigoli. Infatti lo stemma dei Gualandi è d’argento alle tre bande di rosso, mentre quello di Cigoli è d’argento alla pala di mulino d’azzurro, come lo si nota nella riproduzione del 1928 a cura del Canonico Galli Angelini nella sala del consiglio comunale di San Miniato.
Nel 1624 i Cardi Cigoli vennero ammessi alla cittadinanza fiorentina in persona di Ser Andrea di Simone di Pietro.
L’11 luglio 1763 con decreto della Deputazione sul Regolamento della Nobiltà e cittadinanza Toscana, Antonio e Federico di Simone Cardi Cigoli vennero descritti nella classe dei Nobili della Città di San Miniato.

Stemma famiglia Cardi Cigoli dal Libro d’Oro di San Miniato



Studio a cura:
Prof. Luigi Borgia, Michele Fiaschi e Rosaria De Biasio.
Disegni di Enzo Parrino
con la collaborazione di: araldicavaticana.com, Associazione culturale Gemino, Centro Studi Araldici